Committente: Comune di Roma, Municipio Roma III
Progettazione: Sergio Bianchi, Elisabetta Straffi
Collaboratori: Giovanni Favilla, Elisabetta Straffi, Enrico Bianchi, Pietro Fiorentini
Progetto: 2003-2005
Direzione lavori: 2005-2006
Tipo: Progetto

Riqualificazione viaria a ridosso delle Mura Aureliane e su via Tiburtina Antica

L’intervento consiste nel ridisegno della sede stradale di via Tiburtina Antica. La carreggiata e i marciapiedi riprendono la sagoma della Pianta di Roma del Nolli del 1748. I lavori hanno previsto anche una campagna di scavo archeologico condotta dalla Sovrintendenza BB.CC. del Comune di Roma che ha portato alla luce un basamento rettangolare, in blocchi di tufo e nucleo cementizio, risalente all’età giulio-claudia.

L’odierna via “Tiburtina antica” coincide con un breve tratto dell’antico tracciato stradale, che poneva in comunicazione Roma con Tivoli. Uscendo dalla Porta Esquilina (Arco di Gallieno) delle Mura Serviane, la via incrociava, là dove Augusto realizzò la monumentale Porta Tiburtina, le arcate delle aquae Marcia, Tepula e Iulia, poi inglobate nelle Mura Aureliane. Poco oltre, dalla Tiburtina si distaccava la Collatina, ricalcata dalle odierne vie dei Falisci e degli Apuli. Almeno dal XVI sec. in corrispondenza della biforcazione si trovava il sacellum divae Mariae. Le vie erano, come al solito, bordate da una teoria di tombe, molte delle quali sono venute in luce al tempo dell’edificazione del quartiere S. Lorenzo. Proprio a un mausoleo risalente all’età giulio-claudia  può attribuirsi il basamento rettangolare, in blocchi di tufo e nucleo cementizio, rinvenuto nel corso della riqualificazione di via “Tiburtina antica” (2005). A ridosso del lato settentrionale dell’edificio venne realizzata nel corso del I sec. d.C. una sepoltura ad incinerazione, costituita dall’urna fittile e dall’anfora d’ustrino. Il mausoleo fu forse smantellato per esigenze tattiche e di recupero materiale al tempo della costruzione delle Mura Aureliane. L’area continuò però a mantenere una funzione funeraria anche in seguito, come mostra il rinvenimento di due sepolture ad inumazione, prive di corredo, di datazione tardoantica o medievale.
Massimiliano Munzi, Massimo Pentiricci (Sovrintendenza BB.CC. Comune di Roma)